Gustav Klimt. La bellezza assoluta di Otto Gabos

Titolo: Gustav Klimt. La bellezza assoluta

Autore: Otto Gabos

Editore: Centauria – 2019

Pagine: 99

Prezzo: eur 18.90 rilegato

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Bellissima
  • Storia: ♥♥/5 Sfuggente
  • Stile: ♥♥/5 Confuso

 

Su Instagram, diverso tempo fa, ce ne erano diversi di post che parlavano di questo libro. Sempre osannato, elogiato e consigliato.

Guardate la foto…

Le sfumature di verde sulla copertina sono incredibilmente belle, quell’oro opaco che fa da cornice è foriero della brillantezza che ci avrebbe atteso all’interno.

Non siamo grandi cultrici del genere grafico, abbiamo pochissima esperienza e ci andiamo con i piedi di piombo. La pittura però ci attira da sempre se viene romanzata nel giusto modo.

Klimt lo conoscevamo già. Io personalmente ho diversi testi che ne parlano sia a livello biografico che attraverso i suoi quadri.

E’ stato un pittore ossessionato, dal tocco deciso e poliedrico, dalla pennellata forte e multicolore. Disegnava dei bozzetti e degli schizzi passionali e caldi, intensi ed ammaliatori. era circondato dalle donne, ne era smanioso ma vi cercava una luminosità particolare e tutte le sfumature sgargianti che si incontrano nei suoi quadri hanno una storia, rispondo a dei perché.

Visse in un periodo di protesta, di scissione, in cui l’arte della pittura veniva minata da piccole ma insistenti correnti avverse. C’era aria di cambiamento, di distacco e questo ha sicuramente influenzato i pittori del periodo.

Nelle tavole di Gabos ho faticato a trovare il Klimt letto e studiato. Non ho colto i suoi colori né ravvisato la sua indole.

Ho avuto difficoltà a trovare un filo di narrazione pulito e questo ha creato un divario tra me ed i disegni tale da farmene completamente distaccare. Non sono stata capace di emozionarmi né di farmi coinvolgere.

Mi sono chiesta e lo faccio tutt’ora il perché; dove posso aver sbagliato.

Peccato, mi aspettavo tanto da questo libro.

L’ho finito con un latente senso di rabbia per questa scintilla non scoccata. Mi è sembrato quasi un tradimento verso il mio amato Klimt non aver provato empatia per quasi nessuna delle vignette.

Non me la sento di non consigliarlo. Credo che un romanzo grafico sia ancor più soggettivo di uno scritto. La capacità di armonizzarsi con il disegnatore è talmente personale da rendere un giudizio poco raccomandabile.

Se ne avrete l’occasione, provate, leggete e soprattutto venite a cercarci su Instagram per farci sapere se e quanto la bellezza assoluta vi ha emozionato

 

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